Tema Favero - Gruppo Alpini Crocetta del Montello

- Sezione di Treviso -
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Attività > La scuola > Secondaria di 1° grado > Temi 2008-2009
Testo del tema presentato da Alessandra Favero, classe III E
premiata con una borsa di studio nell'anno scolastico 2008-2009
La montagna, la sua bellezza, il suo silenzio, la sua maestosità di fronte all’uomo, così piccolo e indifeso, ma pronto a sopportare grandi fatiche pur di vivere in un ambiente così naturale e non inquinato come questo tipo di territorio!
Vi è mai capitato di andare a fare una gita proprio lì, in mezzo al verde e all’incantevole profumo di resina e muschio? A me si e credetemi è stata un’esperienza bellissima!
Un giorno d’estate stavo camminando tra le strette, tortuose e infinite stradine che attraversano la montagna; ai miei lati c’erano campi dall’erba rasa di color verde bottiglia; qua e là rispuntavano i primi fili d’erba così fragili che ad un solo calpestio si sarebbero seccati per sempre!
Ad un certo punto una voglia tremenda di pace mi avvolse e senza pensarci mi incamminai verso il centro di un prato; arrivata a quello che per me era il centro mi sedetti; mi sembrava di essere al centro del cosmo, un’aria fresca i faceva svolazzare i capelli, ma allo stesso tempo il sole, che si trovava a mezzogiorno, mi riscaldava; respiravo aria pura, leggera e piena di vita, come se tutto in me si stesse depurando; decisi così di chiudere gli occhi, sapevo dove ero, ma non mi sentivo più; in quel momento ero tutto tranne me stessa! Vorrei cercare di esprimere le emozioni che ho provato, ma per quanto io scriva nessuno potrà mai capirle!
Rimasi lì per quella che per me era mezz’ora, invece era già passata un’ora dal mio arrivo e quindi decisi di ritornare.
Questo giorno non lo dimenticherò mai, perché è da allora che ho capito veramente cos’è la natura e cos’è la montagna!
E poi d’inverno con la neve, è bello vedere i suoi fiocchi che turbinano come in un valzer per poi posarsi delicatamente sul suolo o su qualsiasi altra cosa ricoprendola di un candore immacolato che alla luce brilla come tanti diamanti; oppure camminare per sentieri vicino ai quali gli alberi, che sembrano ricoperti di panna montata, ti accolgono come per farti entrare in un mondo incantato!
La neve è un regalo della Terra che dà un senso di pace e tranquillità e aiuta a riflettere, a pensare e a gioire!
Come ho già detto, ciò è fantastico, anche se le persone che ci vivono devono affrontare tante fatiche perché la montagna è bella, ma bisogna saperci vivere in quanto l’imprevisto si verifica più spesso che nella vita quotidiana di città, a causa soprattutto della distrazione!
Non conosco nessuno che ci abita, ma posso immaginare quando (in inverno) nevica per giorni e bisogna spalare la neve che purtroppo diventa fanghiglia; questo è faticoso, la lo è di più quando la neve fresca, con il passare del tempo e l’abbassamento della temperatura, diventa ghiaccio compatto.
Nelle vette più alte della montagna l’eccessiva neve provoca delle slavine.
E pensate d’estate, se una famiglia si reca nel bosco per raccogliere dei funghi, deve stare attenta a dove mette i piedi perché un metro più avanti, sotto una distesa di erba e arbusti, potrebbe trovarsi un crepaccio e un solo passo potrebbe essere fatale; inoltre deve stare unita perché è facile perdere l’orientamento in un bosco!
E poi le scoscese stradine non permettono molto facilmente di spostarsi quindi se una persona sta male o ha bisogno d’aiuto, come fa? Di certo i soccorsi non ci impiegheranno poco, soprattutto se la persona abita lontano dal centro abitato.
Insomma le fatiche sono tantissime e soprattutto i pericoli, ma devo proprio dire che la montagna è un posto magnifico; e bisogna salvaguardarla dal disboscamento delle foreste e dalla caccia agli animali che può provocare l’estinzione di certe specie; è per questo che dobbiamo ringraziare le persone che contribuiscono a curarla, come gli alpini, che ci hanno vissuto nei tempi di guerra e che la conoscono in ogni piccolo particolare!
Spero che con il passare del tempo anche la montagna non diventi come le città e che rimangano sempre i contadini che portano al pascolo le mucche e le pecore e tutte le tradizioni tipiche!
Noi dovremmo essere riconoscenti alla volontà e alla forza delle persone che ci vivono perché noi uomini moderni tutte queste forze le abbiamo perse con le facilitazioni offerte dalla tecnologia!
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