Canti militari e caserma - Gruppo Alpini Crocetta del Montello

- Sezione di Treviso -
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Preghiere, canti...
Altri canti militari e di caserma


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A destra dell'Isonzo

A destra dell'Isonzo
ci sta Santa Maria,
se stanco sei di vivere
t'insegnerò la via.

In riva dell'Isonzo
ci sta Santa Lucia,
se vuoi morire giovane
t'insegnerò la via.
Bim bum bam
al rombo del cannon
Il nostro battaglione
lì è un pochetto scarso,
abbiam lasciato il resto
a San Michele al Carso.

A destra dell'Isonzo
ci sta una passerella,
se non ti va di vivere
dovrai passar per quella.
Bim bum bam
al rombo del cannon.
In cima a San Michele
ci sta la Cima Uno,
vi montano su in tanti
non torna più nessuno.

Addio mia bella, addio

Addio mia bella addio,
che l'armata se ne va,
e se non partissi anch'io
sarebbe una viltà.
Il sacco è preparato
il fucile l'ho con me,
e se non partissi anch'io
sarebbe una viltà.
Ma non ti lascio sola,
ma ti lascio un figlio ancor,
sarà quel che ti consola,
sarà il foglio dell'amor.

Addio padre e madre addio

Addio padre e madre addio,
che per la guerra mi tocca di partir,
ma che fu triste il mio destino,
che per l’Italia mi tocca morir.
Quando fui stato in terra austriaca
subito l’ordine a me arrivò,
si dà l’assalto la baionetta in canna,
addirittura un macello diventò.
E fui ferito da una palla al petto,
e i miei compagni li vedo a fuggir
ed io per terra rimasi costretto
mentre quel chiodo lo vedo a venir.
“Fermati o chiodo, che sto per morire,
pensa a una moglie che piange per me”,
ma quell’infame col cuore crudele
col suo pugnale morire mi fa.
Sian maledetti quei giovani studenti
che hano studiato e la guerra voluto,
hanno gettato l’Italia nel lutto
per cento anni dolor sentirà.

Ai preat la biele stele

Ai preat la biele stele, duçh i Sant del Paradis;
che il Signor fermi la uère, che il mio ben torni al pais!
Ma Tu stele, biele stele, fa' palese il mio destin,
Va daùr di che' montagne, la ch'a l'è il mio curisin!

TRADUZIONE

Ho pregato la bella stella, tutti i Santi del Paradiso,
che il Signore fermi la guerra e che il mio ben ritorni al paese.
Ma tu stella, bella stella, orsù svelami l'avvenir;
vai dietro quella montagna, là dove c'è il mio cuoricino.

Bella bambina
capricciosa garibaldina

Bella bambina,
capricciosa garibaldina, trullallà
tu sei la stella, tu sei la stella,
Bella bambina,
capricciosa garibaldina, trullallà
tu sei la bella di noi soldà.
Tu sei bambina,
bella bionda garibaldina, trullallà
tu sei la bella, tu sei bella,
Tu sei bambina,
bella bionda garibaldina, trullallà
tu sei la stella di noi soldà.

Bella ciao

Questa mattina mi son svegliato
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
Questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.
Oh partigiano, portami via.
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
Oh partigiano, portami via
che mi sento di morir.
E se io muoio sulla montagna,
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
e se io muoio sulla montagna
tu mi devi seppellir.
E tu mi devi poi seppellire
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
e tu mi devi poi seppellire
sotto l’ombra di un bel fior.
E tutti quelli che passeranno
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
e tutti quelli che passeranno
mi diranno: oh che bel fior.
È questo il fiore del partigiano
Oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao.
È questo il fiore del partigiano
che si chiama libertà.

Bianco, rosso e verde

Solista
Migliaia di canzoni in giro per il mondo
milioni di emozioni han fatto vibrare i cuori
le melodie italiane solari ed armoniose
cantate per amore gli amanti gigli e spose

Coro
Bianco come il manto della neve come il velo di una donna
che offre a un uomo la sua vita
Rosso come il sangue della gente la gente italiana che canta
con gli amici la melodia paesana
Verde è il colore del mio prato dove io ho imparato i passi della vita
là dove ho incontrato speranze e delusioni
Italia del tricolore elevo ai cieli la tua bandiera

Orchestra

Solista
Sono tanti gli italiani in giro per il mondo
che con un bcio e un pianto andarono lontano
ma quando una canzone ritorna dal passato
i desiderii e i sogni si fanno prepotenti

Coro
Bianco come il manto della neve come il velo di una donna
che offre a un uomo la sua vita
Rosso come il sangue della gente la gente italiana che canta
con gli amici la melodia paesana
Verde è il colore del mio prato dove io ho imparato i passi della vita
là dove ho incontrato speranze e delusioni
Italia del tricolore elevo ai cieli la tua bandiera

Italia!

Campane di Monte Nevoso

Dietro ai monti e ai valichi tramonta il sole d'or, mentre suona il vespro lontano.
Mormora ogni labbro la preghiera del Signor: quanta neve e quanto gelo in cuor...

(ritornello)
Campane di Montenevoso che suonate nel vespro divin,
quel suono in un giorno radioso salutò cento giovani Alpin.
Lasciarono il bianco paesello, cento mamme e altrettanti tesor.
un fior tra la piuma e il cappello, e una dolce canzone nel cuor:
"Ritorneremo ancora sui nostri monti e falceremo il grano al sole,
berremo l'acqua viva delle fonti, che è pura come il nostro amor".
Campane di Montenevoso, quei rintocchi, nel cielo divin,
sembravano un grido angoscioso: "Proteggete i miei giovani Alpin!".

Tutto fu distrutto, ma tu torni a rintoccar, Campanil di Montenevoso.
Tra le mura lacere c'è sempre un focolar, cento cuori sempre ad aspettar...

(ritornello - parlato)
La primavera è tornata, ha infiorato le valli e i sentieri
che videro gli Alpini partire e non li han visto più tornare.
Ma ogni cuore aspetta ancora! Ancora ogni sera, la valle riporta l'eco di una canzone lontana:

(cantato)
quella dolce canzone del cuor:
"Ritorneremo ancor sui nostri monti e falceremo il grano al sole,
berremo l'acqua viva delle fonti, che è pura come il nostro amor".
Campane, col cuore giocondo, invocate la pace e l'amor,
non quella che predica il mondo, ma la pace che vuole ogni cuor.

(finalino)
La pace, la fede, la gioia, l'amor!

Cappello nero

Mio primo amore l’è un bersaglier
Mio prmo amore l’è un bersaglier
Mio Primo amore l’è un bersagliere
Porta le piume sul cappello nero
Cappello nero non mi tradir
Cappello nero non mi tradir
Cappello nero non mi tradire
Perché son giovane tu mi fai morire
E se io muoio da confessar
E se io muoio da confessar
E se io muoio da confessare
Casa del divaolo mi tocca andare
Casa del diavolo non voglio andar
Casa del diavolo non voglio andar
Casa del diavolo non voglio andare
Perché son giovane lo faccio innamorare
Cappello nero non mi tradir
Cappello nero non mi tradir
Cappello nero non mi tradire
perché son giovane
Tu mi fai morire

Compagno fucile

O fucile, vecchio mio compagno
che n’aiuti nel combattimento
e tu vali molto più d’un regno
sei la chiave della libertà.
Sul cammin dell’onor
combattiamo con ardor
sul cammino dell’onore combattiam
combattiamo con onor.
O fucile tu mi sei d’aiuto
dal fascismo l’Italia a liberar
e davvero tu ci sei d’aiuto
per ridare a noi la libertà.
Sul cammin dell’onor…
O fucil compagno della lotta
tu continui nel combattimento
per spezzare quelle catene
che vent’anni ilpopolo legò.
Sul cammin dell’onor…

E l'han taglià i suoi biondi capelli

E l'han taglià i suoi biondi capelli, la si veste da militar,
L'è la monta sul cavallo, verso il Piave la se ne va.
Quand' fu giunta in riva al Piave, d'un tenente si l'ha incontrà:
"Rassomigli a una donzella, fidanzata d'un mio soldà".
"Na donzella io non sono, nè l'amante di un suo soldà,
sono un povero coscritto, dal governo son stai richiamà".
Il tenente la prese per mano, la condusse in mezzo ai fior,
e se lei sarà una donna la mi coglierà i miglior.
"I soldati che vanno alla guerra non raccolgono mai dei fior,
ma han soltanto la baionetta per combatter l'imperator".
Il tenente la prese per mano, la condusse in riva al mar,
e se lei sarà una donna la si laverà le man.
"I soldati che vanno alla guerra non si lavan mai le man,
ma soltanto una qualche volta con il sangue dei cristian".
Il tenente la prese per mano, la condusse a dormir,
ma se lei sarà una donna la dirà che non può venire.
"I soldati che vanno alla guerra, ,loro non vanno mai a dormir,
ma stan sempre su l'attenti se un qualche attacco l'han vedon venire".
Suo papà l'era a la porta e la sua mamma l'era al balcon,
per veder sua figlia che torna, che ritorna col battaglion.
"Verginella ero prima, verginella sono ancor,
ed ho fatto sett'anni la guerra, sempre al fianco del mio primo amor".

Gran Dio del cielo

Gran Dio del cielo, se fossi una rondinella,
gran Dio del cielo, se fossi una rondinella,
Vorrei volare, vorrei volare, vorrei volare,
in braccio alla mia bella,
Prendi la secchia e corri alla fontana,
prendi la secchia e corri alla fontana,
la c'è il tuo amore, la c'è il tuo amore,
la c'è il tuo amore che alla fontana aspetta.
Prendi il fucile e vattene alla frontiera,
prendi il fucile e vattene alla frontiera,
la c'è il nemico, la c'è il nemico,
la c'è il nemico che alla frontiera aspetta.
Prendi il tuo fucile e buttalo giù per terra,
prendi il tuo fucile e buttalo giù per terra,
vogliam la pace, vogliam la pace,
vogliam la pace e poi mai più la guerra.

Il povero soldato

Il povero soldato è condannato a morte
lontan da la consorte vicino al colonnel.
Quando al mattin si sveglia per esser fucilato
si butta per malato e dice che non può.
Ma il polso glielo attasta il militar dottore
e dice: Il tuo malore son tutte falsità.
Arrivano i soldati in fila e derelitti
e i lor fucili dritti facevano penar.
L’onesto condannato domanda di parlare,
la legge militare gli impone di tacer.
Il colonnel vestito impugna la sua spada
e dice che si vada con morte a fucilar.
Gli schioppi fan lo sparo il militar si cade
e tutto il sangue invade la tunica e il cheppì.
Ma ecco la grazia arriva a dargli salvamento
torna al quartier contento e fare il suo dover.

In licenza

Pena giunto al mio reggimento, pena giunto al mio reggimento, pena giunto al mio reggimento,
'na letterina me vedo arrivar, na letterina me vedo arrivar.
Sarà forse la mia morosa, sarà forse la mia morosa, sarà forse la mia morosa
che ho lasciato nel letto ammalà, che ho lasciato nel letto ammalà.
A rapporto signor capitano, a rapporto signor capitano, a rapporto signor capitano,
se in licenza mi vuole mandar, se in licenza mi vuole mandar.
La licenza l'è bell'e firmata, la licenza lìè bell'e firmata, la licenza l'è bell'e firmata,
pur che torni da bravo soldà, pur che torni da bravo soldà.
Glielo giuro, signor capitano, glielo giuro, signor capitano, glielo giuro, signor capitano,
che ritorno da bravo soldà, che ritorno da bravo soldà.
Quando fui vicino al paese, quando fui vicino al paese, quando fui vicino al paese,
le campane sentivo suonar, le campane sentivo suonar.
Sarà forse la mia morosa, sarà forse la mia morosa, sarà forse la mia morosa,
che ho lasciato nel letto ammalà, che ho lasciato nel letto ammalà.
Portantina che porti quel morto, portantina che porti quel morto, portantina che porti quel morto,
per favore su fermati un po', per favore su fermati un po'.
Se da viva non l'ho mai baciata, se da viva non l'ho mai baciata, se da viva non l'ho mai baciata,
or che morta la voglio baciar, or che morta la voglio baciar.
L'ho baciata che l'era ancora calda, l'ho baciata che l'era ancora calda, l'ho baciata che l'era ancora calda,
profumava di rose e fior, profumava di rose e fior.

La bella mora

E anche a Cuneo ci sta una bella mora, che fa l'amore, fa l'amore coi vecchi alpini.
O bell'alpino stai fermo con le mani, se no la mamma, se no la mamma ci sentirà.
Se lei ci sente la mi fa andare in camera, e non mi lascia, non mi lascia più fare l'amor.
Allor l'alpino la bacia e poi va via, la fanteria forse, forse la sposerà.
Se lei la sposa, la sposa con ardore, ma dall'alpin, dall'alpino l'è sta bacià.

La bomba imbriaga

Quarantatre giorni ca semo in trincea
Magnar pane smarso, dormire par tera.
Nissùn se ricorda, nissùni che scrive,
nissùn che tien nota chi more e chi vive…
Ossst/regheta
Chissà che ‘ne riva
Doman pi domani
'na bota de vin’
Ossst/regheta
Ciapemo ‘na bala
Coi morti e coi vivi
Strucà li vizin.
Silenzio sul fronte. Qualcunne prepara
Un bel funerale, con banda e con bara…
Silenzio, ecco il fis-cio: l’ariva, la viene
Doman sarà festa: vestive par bene…
Ossst/regheta
Chissà che ‘ne riva
Doman pi domani
'na bota de vin’
Ossst/regheta
Ciapemo ‘na bala
Coi morti e coi vivi
Strucà li vizin.
Se snànara un merlo nel ziel de cobalto
Un boto, na sberla, s-giantizi su in alto.
Se mai sarà ver che ghe xe un padreterno,
‘sta raza de bechi va drita a l’inferno.
Ossst/regheta
Se fuse ‘na bota
Se fuse ‘na bota
Ripiena de vin.
Ma l’era una bomba,
ma l’era una bomba
s-ciopà lì vizin.
Bombà.

La tradotta

La tradotta che parte da Torino,
a Milano non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.
Siam partiti, siam partiti in ventinove,
solo in sette siam tornati qua,
e gli altri ventidue
son rimasti tutti a San Donà.
“Cara suora, cara suora son ferito,
a domani non arrivo più;
se non c’è qui la mia mamma,
un bel fiore me lo porti tu?”.
A Nervesa, a Nervesa c’è una croce,
mio fratello è sepolto là,
io ci ho scritto su “Nineto”,
che la mamma lo ritroverà.

Ohi, capoposto

Ohi capoposto schiera la guardia
rendi gli onori ai vecchi soldà
- oilà, a casa si va –
vecchi soldati bravi artiglieri
che hano terminato di fare il soldà.
Ohi congedanti due passi avanti
e se la firma voi volete far
- oilà, a casa si va –
non c’è firma né firmamento
questo è il momento a casa si va.
Ohi macchinista metti il carbone
quel macchinone fallo marciar
- oilà, a casa si va –
fallo marciar come un diretto
a casa presto voglio arrivar.

Passa il reggimento

E quando passa il reggimento
il cuor balzar di gioia mi sento
le gambe mie sento tremar
un bersagliere vorrei sposar!
Io mi trovo assai contenta
quando passa il reggimento
è la cosa assai più cara
il suon della fanfara!
Non c’è cosa assai più bella
che la banda militar
con tutti i bersaglieri
e l’uffizialità!
Balza, rimbalza, balzar mi sento in cuor
e là risplende la fiamma dell’amor
che là risplende la fiamma dell’amor
è quando vedo il bersaglier passar!
Io mi trovo assai contenta
quando passa il reggimento
è la cosa assai più cara
il suon della fanfara!
Non è tenente, né capitano
né colonnello, né general
suona la tromba, lè l’ideal
un bersagliere vorrei sposar.

Portantina che porti quel morto

Pena giunto che fui al reggimento,
pena giunto che fui al reggimento
una lettera io vidi arrivà
una lettera io vidi arrivà.
Sarà forse la mia morosa
che si trova sul letto malà.
A rapporto signor Capitano
se in licenza mi vuole mandà.
La licenza l’hai bell’è firmata
pur che torni da bravo soldà
Gielo giuro signor Capitano
che ritorno da bravo soldà.
Co’ fui stato vicino al paese
le campane sentivo a suonar.
Sarà forse la mia morosa
che ho lasciato nel letto malà.
Portantina che porti quel morto
per piacere fermati qua.
Se da viva non l’ho mai baciata
or ch’è morta la voglio baciar.
L’ho baciata che l’era ancor calda
la sapeva di rose e fior.

Questa canzone deriva da un antico “Canto dei volontari” che risale alle guerre del Risorgimento.

Siam chiamati al militare

Siam riuniti tra le squadre
siam chiamati al militar
tu mi guardi o dolce madre
e non fai che lagrimar.
Monti e valli, piani aperti
mamma mia vo’ in Calison.
Se tu brami ch’io diserti
mamma mia diserterò.
Ho no, no mio caro figlio,
non recarmi sto dolor.
Sia di te quel che vuol Dio,
ma non trarti disertor.
Sia di te che il padre unito
che recarmi accanto ai pie’
figlio mio ti ho partorito
per la patria e non per me!

Soldato ignoto

La gloria era un abisso,
che si stendeva dallo Stelvio al mare,
ma l’occhio ardente e fisso
non si distolse e si dovea passare.
E la chiodata scarpa che passava
tritò l’impervio Carso a roccia a roccia;
pigiò nel Piave sacro che arrossava sangue
nemico tratto a gocica a goccia.
Soldato Ignoto, (rit)
e tu perduto fra i meandri del destino^
mucchio senza piastrino,
eroe senza medaglia,
il nome tuo non esisteva più.
Finita la battaglia,
fu chiesto inutilmente:
nessun per te poteva dir:
presente!
Il Piave era una diga
file d’elmetti e siepi di fucili,
zappe e chitarre e tutti quanti in riga.
No, generale,
i fanti non son vili:
la Morte li afferrò tra le sue branche,
li strinse a mille nelle ossute braccia,
li rese irriconoscibili
fantasmine disperse fin l’ultima traccia.
Soldato Ignoto…
Finita la battaglia
fu chiesto inutilmente ma
tra i morti intetti ricercherò l’assente.
Il Carso era una prora,
prora d’Italia volra all’avvenire,
immersa nell’aurora,
con il motto in cima vincere o morire!
E intorno a quella prora si moriva,
mentra alla nave arrise la vittoria
e il nome di ogni fante che periva
passava all’albo bronzeo della storia!
Soldato Ignoto…
E solo la tua salma,
che volta ad oriente,
da Roma può rispondere:
presente!

Ta-pum

Venti giorni sull’Ortigara
senza cambio per dismontà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
E domani si va all’assalto
bada alpino non farti ammazzà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Quando poi si scende a valle
battaglione non ha più soldà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Nella valle c’è un cimitero
cimitero di noi soldà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Cimitero di noi soldati
Forse un giorno ti vengo a trovà.
Ta-pum, ta-pum, ta-pum
Ta-pum, ta-pum, ta-pum

Tripoli bel suol d'amore

Sai dove s’annida più florido il suol
Sai dove sorride più magico il sol
Sul mar che ci lega coll’Africa d’or
La stella d’Italia ci addita un tesor.
Tripoli bel suol d’amore –
ti giunga dolce questa mia canzone
Sventoli il tricolore –
sulle tue torri al rombo del cannon.
Naviga o corazzata –
Benigno è il vento e dolce la stagion
Tripoli terra incantata –
sarà italiana al rombo del cannon.
A te marinaio sia l’onde sentier
Sia guida fortuna – per te, bersaglier,
va spera, soldato – Vittoria è colà
Hai teco l’Italia – che gridati Va!
Tripoli bel suol d’amore –
ti giunga dolce questa mia canzone
Un bel militare - voleva da me
Un sì per qualcosa – sapete cos’è
Gli dissi ridendo – tu avrai quel che vuoi,
Ma prima, birbante, Va a Tripoli, e poi…
Tripoli bel suol d’amore –
ti giunga dolce questa mia canzone

Ma i soldati cantavano:

Sai dove si stende più sterile il suol?
Sai dove dardeggia sanguigno il bel sol?
Di madri il singhiozzo, di spose il dolor,
Son doni che reca quest’Africa d’or,
Tripoli suol del dolore
Ti giunga in pianto questa mia canzon.
Sventoli il tricolor
mentre si muore al rombo del cannon.
Naviga su fornitor
benigna è l’ora e bella la stagion.
Tripoli suol del dolore
ti giunga in pianto questa mia canzon.
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