ANNO SCOLASTICO 2009-2010

Tema:

Tra Piave e Montello, Fiume e Colle Sacri alla Patria.

Come vedi e cosa proporresti per lo sviluppo naturalistico e turistico del loro ecosistema?

Nicole Graiff, nata a Montebelluna l' 11/5/1996, Classe III E

Svolgimento

Io vivo sulla presa quindici del Montello  e a neanche cinquecento metri da casa mia scorre il Piave. Io sono un'appassionata di pesca; è stato mio papà a trasmettermi questa passione. Quando inizia il periodo in cui è legale andare a pesca ci rechiamo sul bacino dieci, vicino al ponte di Vidor, e peschiamo per tre, quattro ore consecutive. In questo luogo si vede l'intervento dell'uomo sulla natura: sulle sponde del Fiume Piave sono presenti delle piccole tende formate da bastoni di legno ricoperti con un telo di plastica verde scuro. Si riesce anche a pescare esemplari superiori ai due chilogrammi anche se questo fatto è presente molto di rado. Ora opterei per tornare a parlare del Montello.

In completa sincerità non approvo il fatto che, non molto tempo fa, abbiamo impedito alle biciclette ed ai mezzi a motore, escluse le autovetture, di percorrere liberamente lo Stradone del Bosco. Da un determinato lato lo trovo corretto perché molte persone, in particolare ragazzi giovani, usavano questa strada priva di asfalto per svolgere le gare con i loro ciclomotori e ne rovinavano il terreno formando delle buche enormi che dopo la pioggia si riempivano d'acqua e creavano una poltiglia fangosa. Da un altro punto di vista, invece, è una situazione completamente ingiusta dato il fatto che era ammirevole contemplare la grande diversità dei due mondi presenti allo stesso tempo nello stesso luogo. Guardando da un lato della strada si vedeva la "natura" con il bosco e tutti i suoi elementi di ogni dimensione e forma; durante la primavera si udivano i teneri uccellini che cinguettavano al vento; dall'altro lato, invece, era affascinante ma diversamente, ossevare, la città, i cani, le tantissime persone, a volte felici, a volte tristi o stressate svolgere le loro azioni quotidiane. Molto spesso percorrendo questa Strada potevi vedere uno scoiattolo che saltava dalla "città" al suo vero ambiente naturale o molto più di rado un riccio.

Il Montello è anche molto ricco di elementi storici poco visitati come l'Osservatorio del Re che si trova a qualche centinaio di metri dalla mia abitazione.

Per me bisognerebbe mettere dei volantini in tutte le bacheche della nostra provincia ma soprattutto di Crocetta con una foto raffigurante questo reperto storico o di qualunque altro monumento ed organizzare delle gite collettive in modo da far divertire la gente. Si potrebbe visitare il monumento specifico la mattina e verso mezzogiorno, fare un bel picnic e poi tornare al punto di partenza a piedi.

Ora ci terrei a raccontare una mia esperienza che può far capire l'importanza del paesaggio del bosco che mi lascia sempre senza fiato.

L'anno scorso, una mattina, aprii i balconi della mia camera, come faccio sempre, e mi trovai davanti uno spettacolo stupefacente. Durante tutta la notte aveva nevicato e nevicava ancora in quel momento.

Nonostante ci fosse un tempo la lupi, io rimasi li incantata con la finestra aperta. Dopo cinque minuti arrivò mia madre ed io mi sentii una bella ramanzina.

Verso le sette e messa uscii di casa e mi avviai alla fermata dell'autobus. Dopo due curve fui sorpresa da un capriolo maschio che attraversò la strada a neanche due o tre metri di distanza da me. Notai che aveva una strana peluria sul palco che sembrava del velluto. In effetti non avevo torto perché appena varcai la soglia di casa chiesi a mio papà cosa fosse; lui, visto che è un selezionatore esperto degli ungulati ed ha studiato due o tre anni per diventarlo, mi disse che era un velluto che cresceva sul palco per proteggere le "corna" dal freddo invernale. Una volta passato l'inverno i caprioli lo raschiano via grattando il palco sugli alberi. Quella giornata fu indimenticabile perché, anche se di caprioli ce ne sono molti nel bosco del Montello, è raro vedere questi esemplari così aggraziati. Mio padre, essendo selezionatore, ci porta spesso con lui quando porta a questi animali, che molto spesso d'inverno rischiano di morire, il pane secco, del frumento, mais e dei blocchi di sale specifico per questi ungulati.

Durante l'estate il Montello è il pio piccolo angolo di paradiso...

Stando fuori in giardino si sta molto più al fresco che in centro al Crocetta e c'è sempre un venticello che ti rinfresca, in particolare quando si prende il sole. Per me il Montello non deve essere visitato da troppe persone per il semplice fatto che dopo gli animali rischiano un fortissimo trauma e non rimarrebbero più nel bosco.

Per queste ragioni propongo solo di aumentare le visite ai reperti storici come l'abbazia di Nervesa, l'Osservatorio del Re e molti altri luoghi. Spero di esservi stata d'aiuto...