ANNO SCOLASTICO 2009-2010

Tema:

Tra Piave e Montello, Fiume e Colle Sacri alla Patria.

Come vedi e cosa proporresti per lo sviluppo naturalistico e turistico del loro ecosistema?

Giada Benincà, nata a Montebelluna il 27/5/1996, Classe III E

Svolgimento

Vari fattori determinano la vita degli abitanti di un paese; nel mio e nei dintorni due elementi molto importanti per l’equilibrio naturale sono il Piave (protagonista della prima guerra mondiale nel ‘17) e il Montello con i suoi dolci pendii. Penso che sarebbe difficile immaginare come potrebbe essere diverso il nostro modo di vivere se essi non ci fossero. Per cominciare non esisterebbe l’ombroso bosco che ci aiuta a rinfrescarci d’estate e sul quale si posa la neve d’inverno; senza bosco non ci sarebbero stati i lupi e non esisterebbe san Pellegrino (santo che proteggeva la gente locale,secoli fa, dagli animali feroci),con la sua chiesa a Ciano. Forse nessuno si sarebbe mai insediato qui senza un fiume come il Piave o forse, al contrario, senza il Montello, i paesi di Ciano e Crocetta sarebbero diventati una grande città dall’aria inquinata. Ma, fortunatamente, non lo sapremo mai perché abbiamo una verdeggiante ed invidiata collina ed un fiume dal letto maestoso “al nostro fianco”. Grazie a loro ho vissuto tante esperienze; ecco quella che più mi ha colpita:… sono in camera mia e osservo con grande curiosità il Montello. I fiocchi di candida neve vengono accarezzati dal vento prima che, con tocco vellutato ed infinita delicatezza, si abbandonino al loro destino posandosi sugli esili rami dall’irregolare corteccia che attendono di essere vestiti di bianco. Ogni singola goccia ghiacciata ha una forma propria, estranea alle altre, originale, unica. Ogni singola goccia ghiacciata ha leggiadri movimenti determinati dai continui soffi di vento che la fanno danzare nel cielo. Ogni singola goccia ghiacciata suscita un’emozione che scalda il cuore ed è capace di rallegrare qualunque animo triste. Ormai è tarda notte, i rumori sono quasi totalmente estinti. Sento solo il fruscio del vento ed immagino una dolce sinfonia che accompagni questa pioggia di “zucchero a velo” nell’oscurità notturna. La mattina seguente vado a fare una passeggiata sulla collina coperta da un soffice strato di neve fresca. Il sole intiepidisce l’aria e comincia a trasformare la neve in trasparenti goccioline d’acqua. Sono su un sentiero agli inizi del dolce declivio: alla mia sinistra solo bosco, alla mia destra qualche albero e i campi. Seguo le impronte di un piccolo animale e, grazie ad una stradina, scendo verso il territorio pianeggiante. Mi ritrovo in un prato incolto dove le mie impronte sono accompagnate solo da quelle dell’animale: un piccolo gattino incantato di fronte ai piaceri della vita. Una nuvola, che aveva coperto il sole, lascia spazio alla luce e mi accorgo di essere in un campo di piccoli diamanti cristallini, gli stessi fiocchi che avevo visto danzare e che ora mi regalano un paesaggio mozzafiato...

Quella fu una magnifica giornata d’inverno, ma, purtroppo, sono dell’idea che se non facciamo tutti del nostro meglio per proteggere le bellezze naturali dei nostri territori, queste tra poche generazioni potrebbero “spegnersi” e non regalarci più il loro splendore, quell’opera d’arte che sono per noi il Piave e il Montello: un’armoniosa perfezione. Insomma se non facciamo qualcosa potrebbe svanire il bellissimo sogno di trovare ogni mattina, al risveglio, un paesaggio così vasto e speciale, pieno di interessanti grotte, verdi boschi ed acqua fresca. Per cominciare a salvaguardarli si potrebbe: diminuire la possibilità di estrarre ghiaia dal letto del Piave, senza essa, infatti, nei periodi di piogge abbondanti, l’acqua potrebbe dar luogo a inondazioni, soprattutto nella bassa pianura. Il Montello offre ancora tanto e tanto può essere fatto per recuperare, anche parzialmente, la naturale bellezza di questi luoghi.

Avvicinarsi a questo piccolo colle con rispetto, ricordando quanto questo tipo di paesaggio sia ormai raro, sarà certamente il modo più corretto per entrare in simbiosi con le meraviglie che lo caratterizzano. Per il suo sviluppo naturalistico proporrei di intensificare i percorsi natura, di creare un giro di informazioni da diffondere grazie ad una presentazione nei cinema; potrebbero essere organizzate  delle gite organizzate per i più piccoli(dell’asilo e delle elementari) dove una guida spiegherebbe loro, con un linguaggio semplificato ed esempi di vita quotidiana, i vari aspetti del colle e del fiume; si potrebbe poi progettare della pubblicità progresso da diffondere per un raggio di 30/50 km. Ciò attirerebbe ogni domenica molte persone che però non dovrebbero viaggiare in macchina ma con mezzi non inquinanti come la bicicletta. Dunque proporrei di aumentare il numero delle guide per far visitare le eccezionali grotte, il bosco, il sottobosco con i più svariati tipi di funghi. Bisognerebbe anche attrezzare il Montello di aree da picnic fornite di tavoli, panchine, cestini per i rifiuti e qualche fontana. Infine occorrerebbe ripristinare le tranquille querce, ormai quasi scomparse dal suo suolo così da far “innamorare” più persone possibile della nostra piccola, ma grande collina.